Cosa intendiamo con teambuilding

Il nostro modo di intendere teambuilding

L’armonico sviluppo di un team si realizza proponendo al gruppo attività compatibili con il suo stadio di evoluzione, e capaci di farlo evolvere verso stadi successivi di maggior maturita’ e funzionalita’.

In linea generale, noi (insieme a Bruce Tuckman, guru di questo argomento) identifichiamo 5 stadi fondamentali:

  • quello della formazione, in cui le persone si conoscono meglio e imparano ad aprirsi agli altri, cercando di superare le diffidenze e i dubbi iniziali. L’attenzione generale e’ rivolta al clima. In questa fase, le attivita’ consigliabili sono incentrate sulla comunicazione.
  • quello della burrasca, dove si cominciano a proporre e a fare delle scelte. In questa fase si sperimentano potenza e rischi legati al confronto, al conflitto, alla presa di decisione; emergono le leadership situazionali; emerge la consapevolezza di bilanciare l’attenzione tra clima e obiettivi. Proponiamo percio’ attivita’ che comportano decisioni, in una situazione facilitante – soprattutto perche’ gli obiettivi di ognuno non sono ancora chiari e dichiarati.
  • quello della normazione, in cui il gruppo inizia a costituirsi, a generare delle procedure piu’ o meno esplicite, a osservarsi funzionare e ad apprezzare i possibili contributi di ognuno. L’attenzione e’ puntata sull’obiettivo a questo punto condiviso e definito. In questa fase, proponiamo attivita’ di analisi in comune, capaci di far emergere le potenzialita’ dei singoli e del gruppo senza pero’ innescare prematuri confronti tra le persone: il gruppo, infatti non deve ancora arrivare a una scelta comune – si concentra soprattutto a lavorare su di sè, a raccontare ed analizzare il contesto.
  • quello della performance, in cui il gruppo ormai maturo lavora e prende le sue decisioni in un ambiente (interno ed esterno) complesso e multiforme. Le attivita’ proposte riguardano il mondo reale, o una sua realistica simulazione.
  • quello dell’emergenza: a causa di un evento eccezionale – come la partenza o l’allontanamento di un membro, o l’arrivo di una nuova persona, o un risultato davvero splendido o pessimo al di la’ di ogni previsione, o ancora un traumatico cambiamento di un elemento del sistema – il gruppo puo’ regredire a una delle fasi immature gia’ superate. Deve quindi riaffrontare il genere di attivita’ adatte allo stadio cui e’ retrocesso.
    Nella nostra proposta, queste attivita’ saranno tali da sviluppare nelle persone consapevolezza e competenze strategiche, portandoli a esprimere e analizzare le dimensioni -personali e di gruppo – legate al loro schema di valori; alla missione personale e dell’azienda; alla loro ‘visione del mondo’ e a come reinterpretarla in termini strategici; a come inseguire, definire e comunicare una vision; al loro ruolo di leader in termini di competenze e di implicazioni organizzative…
    Coerentemente con il nostro approccio, li porteremo ad esplorare tutte queste dimensioni prima in termini analogici e avventurosi, attraverso la metafora e l’azione sul campo – per poi attualizzare e trasportare l’esperienza nel mondo reale dell’azienda, se possibile anche attraverso specifiche fasi di debriefing guidato. Ci proponiamo di ottenere che a un certo punto del processo il gruppo si prenda carico del suo proprio sviluppo: prevederemo quindi delle fasi in cui potra’ progettare il proprio futuro (in termini organizzativi, di crescita personale, di quant’altro: saranno loro a decidere). Proponiamo comunque attivita’ e ambientazioni che riteniamo abbiano un forte impatto metaforico ed emotivo, capace di per se stesso di favorire e influenzare positivamente i lavori.
L'USO DEL GIOCO E DELLA METAFORA NELLA FORMAZIONE, NEGLI EVENTI E IN ALTRE STORIE AAA