JUNIOR CONSULTING
Una piccola borsa di attrezzi pratico/relazionali per strutturare la vita, prima che la vita strutturi noi
Qualche anno fa ho lavorato in un corso introduttivo per una popolazione di neo assunti in ENI, tutti giovani appena usciti dalle diverse università da cui l’azienda pescava talenti e che nulla sapevano di formazione aziendale. Inizialmente orientate in modo canonico solo sul teamworking, presto ci si accorse che quelle giornate dovevano essere inesorabilmente -seguendo le domande e il flusso dell’erogazione- riempite dai docenti anche da pillole di comunicazione efficace, gestione del tempo e del cambiamento ed altre competenze, che risultava impossibile tener fuori da quel contesto di docenza, almeno nella loro forma più elementare.
Passarono per quelle aule circa 400 partecipanti e fu –mi risulta dai commenti successivi coi responsabili di quella popolazione- un corso molto utile per i partecipanti.
Certo fu enormemente stimolante per me, perché in quei giorni sentivo di dare davvero qualcosa a persone che erano disposte ad ascoltare, ad apprendere, consapevoli dell’utilità di acquisire quei cenni base come concreti strumenti lavorativi. Contatti mantenuti nel tempo mi hanno anche dato la conferma che -almeno in parte- quelle indicazioni sono state usate realmente.
In ogni caso a me è rimasto forte il senso di un’utilità che raramente avevo percepito in pur tante altre occasioni formative avute con medi e alti livelli manageriali.
In occasione di un successivo incontro fra operatori di formazione, organizzato dal Portale della Formazione Esperienziale, ho avuto poi modo di conoscere Francesco Mollace e la sua struttura Civitas Solis, che in Locride ha erogato un percorso con molte parti abbastanza simili a quello mio di ENI, proposto però a giovani studenti di ogni livello e a pre-occupati locali.
Conoscenza che mi ha confortato nella mia intuizione: certe competenze non sono solo per manager.
Da queste esperienze ho derivato un modello nuovo, che ho chiamato
Junior Consulting: la borsa dei 100 attrezzi
a cui ho dedicato più di un anno di studio e adattamento, raccogliendo tutte le esperienze fatte in vent’anni d’aula, semplificandole, cercando di limitare all’osso gli elementi proposti per renderli il più immediatamente applicabili e proporli con una scrittura il più accessibile e chiara possibile.
Il risultato è un progetto che parte da un manuale d’uso di vita lavorativa, strutturato come una borsa di attrezzi da cantiere, con tante tasche intercomunicanti all’interno, per permettere di saltare da un attrezzo all’altro. In cui trovare strumenti scritti, sonori, visivi e qualche esercitazione esperienziale.
Il tutto supportato da una serie di slide che seguono/sviluppano i temi in parallelo al testo, scaricabili a parte.
Il manuale è pubblicato sia in modalità cartacea che elettronica, ed è centrato su: capacità di lavorare in gruppo, comunicare a due o a tanti, saper dare feedback, gestire il tempo e i cambiamenti, negoziare in modalità efficace.
Da proporre in un percorso per definizione strutturabile in diversi moduli di giornate e contenuti, ma comunque sempre articolato in una visione olistica della competenza soft lavorativa in generale.
Dedicato a tutti coloro che si affacciano al mondo del lavoro: studenti, gruppi di neo assunti aziendali e interaziendali.
Del pubblico e del privato, erogabile direttamente o in forma di train the trainer, prodotto e finanziato in vari modi: da fondi impresa, in autofinanziamento, sostenuto da fondazioni/aziende/scuole professionali interessate a quel tipo di popolazione, anche in chiave di promozione territoriale.
Le premesse
Nello sport si consiglia di prendere lezioni -almeno di base- prima di iniziare qualsiasi attività, per evitare che l’autodidattica e l’apprendimento per tentativi ed errori porti a dei comportamenti non efficaci che successivamente saranno più difficili da modificare.
Nel mondo del lavoro i giovani entrano invece nella realtà lavorativa senza nessuna istruzione relazionale: solo dopo un certo periodo le aziende –quelle illuminate- danno loro strumenti per strutturare quelle competenze che già hanno avuto modo di mettere in pratica in modo empirico, troppo spesso appropriandosene in modo scorretto.
Junior Consulting è stato progettato per:
• Studenti degli ultimi anni di ogni tipo di scuola media superiore
• Studenti laureandi
• Neo laureati assunti in aziende indipendentemente da mercato e settore
• Talent aziendali che stano per passare ad un livello di responsabilità superiore
Il progetto
Il senso di questo progetto è esattamente quello dell’istruttore sportivo: portare i giovani che si affacciano al mondo lavorativo, a qualunque livello, a conoscere e imparare ad usare quegli attrezzi minimi necessari in tutti i settori professionali. Attrezzi soft paralleli a quelli hard, come l’uso di un tornio o di excel, che di solito invece non mancano mai nella preparazione del futuro lavoratore, sia esso in pectore un tecnico specializzato o un talento dirigenziale. Attrezzi che di solito erroneamente si definiscono manageriali, come se servissero solo ai manager. Mentre di fatto le capacità di lavorare in gruppo, comunicare efficacemente verso uno come verso molti, gestire la negoziazione in modo efficace, organizzare il tempo sono fondamentali per ogni tipo di attività, non meno della capacità di usare un martello o un mouse.
Sono materie che non si possono dividere per schemi rigidi (se si tratta il teamworking non si può non parlare di comunicazione, se si tratta il public speaking non si può non parlare di progettazione, se si tratta di negoziazione win-win non si può non parlare di gestione dei tempi, e così via).
Quindi un corso che le riguarda dovrà necessariamente snodarsi per salti e connessioni, strutturato come la presentazione di una borsa di attrezzi virtuali multimediali, le cui tasche sono sì cucite per comparti, ma sempre intercomunicanti.
Il corso
La durata prevista per un corso che implementa questo progetto potrebbe essere molto diversa a seconda di quanto si vogliono approfondire i vari argomenti: di norma un corso manageriale sulla sola negoziazione efficace durerebbe 16 ore più un tot di follow up successivo.
In un’ ipotesi di esempio, visto che l’obiettivo non è quello di dare un modello approfondito e specifico di ogni argomento ma una visione generale, pratica e immediatamente utilizzabile, si potrebbe di distribuire il tempo in 48 ore, se possibile raggruppate in 6 giornate d’aula o 12 mezze giornate.
Il progetto si articola su un testo base (appunto “la borsa dei 100 attrezzi”), scritto come se si trattasse di imparare ad usare una borsa di attrezzi fisici, le cui tasche corrispondono alle diverse competenze
Ogni tasca-competenza sarà approcciata secondo il metodo teorizzato da David Kolb per l’apprendimento esperienziale: un mix di erogazione teorica, sperimentazione metaforico-pratica (necessaria per sperimentare al di fuori dei filtri delle credenze limitanti creati dalle esperienze precedenti), traduzione dalla metafora alla realtà e infine analisi di applicabilità immediata. Quindi con largo uso di giochi, perfomance singole e di gruppo, visione di video attinenti e così via.
Ad inizio corso sarebbe importante un momento di analisi del gruppo di studenti in oggetto -magari tramite un test individuale di ingresso-, in modo da calcolare il livello di conoscenza medio della materia e di conseguenza quali delle componenti del corso (che in ogni caso andranno tutte presentate) sarebbe meglio strutturare di più e su quali soffermarsi meno.
A fine corso sarebbe altrettanto importante un momento di coaching individuale da offrire ai partecipanti in vista del loro prossimo “tuffo” nel lavoro.
La bibliografia
Il corso sarà accompagnato dalla proposta di una sito-bibliografia minima (due, massimo tre riferimenti per argomento) ma adatta al target, sperimentata davvero dal docente e proposta come sussidio volontario di approfondimento ai vari temi toccati nei sei giorni, e già proposti nel testo base “La borsa dei 100 attrezzi”.
Un‘ ipotesi iniziale di timing
Prima giornata:
approccio alla materia, analisi conoscenze pregresse al riguardo e aspettative relative al corso stesso
introduzione al teamworking, sperimentazione e applicabilit�
compiti a casa: individuazione ambiti sperimentali e impegno di prova
Seconda giornata:
ripresa del teamworking, come è andata l’applicazione a casa, limiti e benefici
approfondimento sul concetto di comunicazione
Lavoro su efficacia e inefficacia del comunicare ed ascoltare
Fare domande come veicolo di comunicazione
compiti a casa: individuazione ambiti sperimentali e impegno di prova
Terza giornata:
ripresa del concetto di comunicazione efficace, come è andata l’applicazione a casa.
Concetto e uso del feedback come strumento di relazione
Introduzione al parlare in pubblico e sperimentazione pratica
compiti a casa: individuazione ambiti sperimentali e impegno di prova
Quarta giornata:
ripresa dell’uso del public speaking e debriefing da esercitazioni a casa
sperimentazione più hard: l’improvvisazione virtuosa
introduzione al concetto di negoziazione ed elementi base del win-win
sperimentazione negoziale a più livelli: commerciale, valoriale, a due e tra molti
compiti a casa: individuazione ambiti sperimentali e impegno di prova
Quinta giornata:
ripresa dell’uso della negoziazione efficace, considerazione delle esperienze casalinghe e approfondimento sperimentale attraverso un gioco di negoziazione multipla
approccio al tema del tempo e della sua gestione
la progettazione per attività e tempi
compiti a casa: individuazione ambiti sperimentali e impegno di prova
Sesta giornata:
ripresa dell’uso del tempo a casa e considerazioni su limiti e benefici
gestione delle priorità multiple per interessi individuali, di gruppo e per classificazione di interessi (individuali, economici, professionali, aziendali)
analisi di applicabilità futura personale tramite incontri individuali